Ad Anzio la stazione di Lavinio resta teatro di degrado e prostituzione nuda in strada, nonostante gli impegni di Prefetto e Sindaco per aumentare la sicurezza.
Sembrava promettente il costruttivo confronto tra il sindaco di Anzio, Aurelio Lo Fazio, e il prefetto di Roma, Lamberto Giannini, che avevano affrontato il tema dell’emergenza sicurezza nel territorio comunale, con particolare riferimento alla stazione ferroviaria di Lavinio. Tuttavia, nonostante siano trascorsi diversi giorni da quell’incontro, i buoni propositi sul rafforzamento del monitoraggio territoriale stentano ancora a concretizzarsi. Gli episodi di degrado urbano continuano a moltiplicarsi nei pressi della fermata ferroviaria. Tra gli ultimi eventi segnalati, come testimoniato da un residente, si è verificata la scena di alcune prostitute completamente nude sul ciglio della strada, nel tentativo di attirare clienti.
Sicurezza ad Anzio, dopo il vertice col Prefetto nulla è cambiato
Prostituzione e nudità in strada: residenti sotto choc alla stazione di Lavinio
Tra i punti più critici del Comune di Anzio, la stazione di Lavinio rappresenta da tempo un nodo problematico legato alla mancanza di sicurezza. Un residente ha raccontato la propria disavventura in un post pubblicato sul gruppo Facebook “Sei di Lavinio se…”, descrivendo l’ennesima fotografia notturna del degrado.
“Uscivo dal lavoro in piena notte, dopo aver terminato il mio turno, e passando con l’auto nei pressi della stazione per tornare a casa, ho visto una prostituta, credo transessuale, con indosso solo un reggiseno, mentre mostrava il proprio sedere alle automobili di passaggio. Una scena di grande degrado, come se ne vedono troppe in giro per la provincia di Roma. Ma credo che nessuno, fino ad ora, avesse mai fatto tutto ciò sotto le videocamere di sorveglianza. Visto che le forze dell’ordine quasi certamente hanno visto lo ‘spettacolino’, perché non sono intervenute per fermare tutto questo?”
Degrado urbano a Lavinio tra spaccio, risse e senzatetto
Tra clochard ubriachi e droga, viaggiatori a rischio ogni giorno
La vicenda della prostituta transessuale, pur meno grave rispetto ad altri episodi di illegalità che coinvolgono l’area della stazione, rappresenta comunque una “ciliegina sulla torta” nel contesto dei molteplici fatti di degrado urbano che colpiscono questo luogo.
Primo tra tutti, il fenomeno dello spaccio di droga, che vede la fermata come zona contesa da diversi gruppi etnici dediti alla vendita di sostanze stupefacenti. In più occasioni, questi gruppi sono arrivati allo scontro fisico per il controllo degli spazi destinati al traffico illecito.
A questo si aggiunge la presenza costante di clochard, spesso in stato di alterazione psicofisica causata da alcol o droghe, con conseguenti rischi sia per la loro incolumità sia per quella dei viaggiatori. Non sono mancate risse tra senzatetto, così come casi di soggetti in evidente stato confusionale, salvati in extremis dagli operatori ferroviari dopo essersi gettati sui binari, mettendo in pericolo la propria vita.
Prefetto e Sindaco di Anzio promettono più controlli, ma tutto tace
Nuove telecamere e pattugliamenti: le promesse ancora ferme al palo
Nel frattempo, nonostante i gravi problemi che affliggono l’area della stazione di Lavinio, la stagione estiva è in pieno svolgimento. I turisti continuano ad affluire sulle coste del Comune di Anzio, mentre le istituzioni cercano di correre ai ripari.
Durante il Tavolo sulla Sicurezza e l’Ordine Pubblico, il sindaco Lo Fazio e il prefetto Giannini hanno preso in considerazione l’ipotesi di aumentare la presenza delle forze dell’ordine nella zona, sia durante il giorno che nelle ore serali, quando i fenomeni di illegalità tendono ad acuirsi sotto gli occhi impotenti dei residenti.
Un’altra iniziativa, volta a contrastare il degrado urbano in questa e in altre zone della città, è stata la proposta di installare nuove telecamere di videosorveglianza. L’obiettivo è quello di scoraggiare comportamenti illegali attraverso un monitoraggio più capillare, e contrastare in maniera più efficace le attività della criminalità diffusa sul territorio. Tuttavia, a fine giugno, questi impegni non hanno ancora trovato una reale applicazione.