Ambientalisti contro l’azione del sindaco Roberto Gualtieri: all’Infernetto abbattuti nuovi pini potenzialmente in salute. Dal Comune: “Avevano la cocciniglia”
E’ moria di pini all’Infernetto. Da lunedì mattina una corposa squadra di tecnici ha compiuto diversi abbattimenti in questo quadrante del X Municipio, in un’operazione programmata dagli uffici dell’Assessorato all’Ambiente del Comune di Roma. Secondo gli enti comunali, gli alberi versavano in condizioni precarie poiché toccati dalla cocciniglia. Una condizione contestata dai residenti, che invece sono insorti dicendo come gli alberi disboscati vivessero in piena salute e immortalando come siano stati abbattuti nonostante i coni verdissimi.
Abbattuti numerosi pini all’Infernetto: gli alberi erano realmente malati?
A denunciare la vicenda è stata l’associazione “Attiviamoci Tutti”, che ha contestato i lavori svolti all’interno dell’Infernetto. Gli operai hanno abbattuto almeno tre pini lungo via Wolf Ferrari. Secondo le perizie del Comune di Roma, gli alberi sarebbero stati tagliati dopo il riscontro della cocciniglia. Una condizione che, come in altre situazioni capitoline e dello stesso X Municipio, sta comportando l’abbattimento indiscriminato di questa tipologia arborea.
Perché non curarli al fine di salvare più di qualche albero?
Abbattere un albero all’Infernetto, territorio a pochi passi dalla Pineta di Castel Fusano, significa stravolgere l’estetica di un quartiere che nella presenza di questi pini vede una propria caratteristica geografica. Come in altre zone della Capitale, gli abbattimenti di questa settimana suggeriscono la domanda: perché il Comune di Roma preferisce l’esoso disboscamento di queste alberature, piuttosto che virare verso una più economica cura delle stesse piante? Un quesito che, a mesi di distanza, ancora dalla Giunta in Campidoglio non trova nessuna risposta.
Abbattuti numerosi pini all’Infernetto: l’opinione dei residenti
Gli ambientalisti che hanno denunciato la situazione dell’Infernetto, provano a giocarsi le carte per evidenziare le criticità attorno alla scelta del Campidoglio. Per esempio, gli alberi di via Wolf Ferrari si trovavano in piena salute prima dell’abbattimento, peraltro non dando nessun segno di cedimento nelle zone dei rami e del tronco. Condizioni che, gli attivisti, hanno anche immortalato con materiale video e fotografico prima dei lavori di disboscamento.
Il secondo punto, dietro la strategia del Comune di Roma, vedrebbe degli interessi esterni. Così come in molte zone del X Municipio, anche all’Infernetto si palesa l’ombra del 5G, con le altissime alberature che tecnicamente riescono ad attenuare la forza del segnale per la telefonia mobile. Secondo il parere degli ambientalisti, è una strana coincidenza che l’area dei lavori, all’Infernetto come nella Città Eterna, avvenga puntualmente vicino alle antenne per questa tecnologia.